Natsume Sōseki Qui e là in Manciuria e Corea - Dott. Marco Taddei (Università degli Studi di Bergamo)
Nel settembre del 1909, su invito di un amico intimo divenuto presidente della Società ferroviaria giapponese della Manciuria meridionale, lo scrittore Natsume Sōseki (1867-1916) parte per la Manciuria e si sposta in treno da Dalian a Harbin per poi attraversare la Corea e fare ritorno in patria nell’ottobre dello stesso anno.
È la seconda esperienza all’estero dopo il tormentato soggiorno di studio a Londra di sette anni prima. Durante le tappe del tour ferroviario, Sōseki è trattato con ogni riguardo dalla Società ferroviaria, ne incontra i dirigenti, ne visita i cantieri e tiene conferenze, benché tenti di sottrarsi alle richieste di parlare in pubblico e declini inviti a balli e cene, adducendo come scusa i ricorrenti attacchi di mal di stomaco. Preferisce invece indugiare nei ricordi evocati dagli incontri con alcuni vecchi compagni di scuola, scrivere delle visite agli impianti gestiti dalla Società ferroviaria, osservare le tracce del recente conflitto russo-giapponese e descrivere panorami suggestivi.
Marco Taddei, studioso di letteratura giapponese moderna con uno spiccato interesse per lo scrittore, presenta e contestualizza il volume Qui e là per la Manciuria e la Corea (di cui è curatore); che è sì il resoconto di una parte del viaggio, in cui si delinea un autoritratto impacciato, talora sorprendentemente ingenuo e smemorato, ma molto ironico verso sé stesso e gli altri; ma è anche la testimonianza su luoghi che recano ancora le ferite dei recenti conflitti con la Cina e la Russia e sui quali si addensano le nubi minacciose di quelli futuri: è lo scenario dell’espansionismo nipponico a cavallo tra ’800 e ’900.